I vincitori
Cinque vincitori, cinque diverse interpretazioni del tema. Scopri qui le opere e le motivazioni della Giuria.
VINCITRICE PREMIO SENIOR
Dione Roach
Dione Roach è un’artista multidisciplinare che vive tra l’Italia e il Camerun. La fotografia è il suo medium principale, che usa sia come mezzo per documentare le realtà che ha intorno che come strumento per delle ricerche più intime e sperimentali.

Bokassa
L’equilibrio è lo stato che inseguiamo disperatamente, in qualsiasi situazione e con qualsiasi mezzo abbiamo. Dal 2017 lavoro nel carcere centrale di Douala su vari progetti, tra cui uno fotografico. Qui ho conosciuto Bokassa, in carcere dal 2014 con una condanna di dieci anni. Bokassa ha perso le gambe molto tempo fa in un incidente d’auto. Non può permettersi una sedia a rotelle, dipende quindi dall’aiuto dei suoi amici che lo trasportano sulle spalle in giro per il carcere. Questa foto lo ritrae davanti a un dipinto di ciò che più gli manca della libertà e della sua vita anteriore: ballare nei cabaret di Douala. Questa sua immagine rappresenta un duplice equilibrio: quello fisico, che lo porta a dover cercare un sostegno per potersi muovere, e quello interiore, in cui per far fronte ai lunghi anni di incarcerazione trova sollievo nella memoria, nel desiderio, ritratto nel paesaggio dipinto dietro di lui. Questo scatto è un inno alla resilienza.
Motivazione
Per aver interpretato il tema del Premio con coraggio, unendo narrazione del presente, storia individuale e vicende collettive. Quest’opera ci ricorda che l’equilibrio può avere tante accezioni quante sono le posizioni che occupiamo nella società, e può assumere vesti inaspettate, eppure capaci di comunicarsi con forza e farsi capire da tutti.
VINCITRICE PREMIO GIOVANE
Martina Zanin
Martina Zanin (1994) è artista visiva. Autrice del libro fotografico I Made Them Run Away (2021) pubblicato da Skinnerboox. Il suo lavoro è stato esposto in mostre personali e collettive a livello internazionale, ed è parte di diverse collezioni pubbliche e private (FMAV, MoMA Library, Fondazione Orestiadi). Nel 2021 è vincitrice di Camera Work e di Cantica21. Italian Contemporary Art Everywhere promosso da MAECI e MiC.



Dear F
“Dear F.” intreccia la fotografia con l’immagine di archivio familiare e il testo, creando un dialogo e un equilibrio tra i tre medium. L’opera esplora la tensione tra umano e animale, tra personale e universale, e il rapporto tra immagine e testo. L’artista comunica con il padre assente trasferendo la sua figura nel mondo animale, sotto forma di falco. Ritrova negli album fotografici familiari scatti in cui il padre posa come se stesse prendendo il volo, ne estrapola e ricontestualizza un dettaglio mettendolo in relazione con una fotografia in cui uomo e animale si fondono, quasi in un atto di metamorfosi. Estratti dal diario di avvistamenti dell’artista, i testi indirizzati al padre/falco riportano l’opera alla sfera intima, autobiografica. La scelta installativa riconduce al tema del Premio: l’opera, che si sviluppa da terra ad altezza umana (circa 195cm), è composta da tre elementi che risultano tenersi in equilibrio tra di loro.
Motivazione
Per aver portato su più livelli la riflessione del Premio grazie alla soluzione installativa e alla scelta di affidarsi all’ibridazione di codici e linguaggi. Un’opera che indaga la relazione tra le due opposte polarità dell’istinto animale e della ragione umana, e il modo in cui si ritrovano sul terreno delle relazioni affettive e interpersonali.
VINCITORE PREMIO AMATORI
Antonio Vacirca
Nato nel 1972, vive a Buccheri, in provincia di Siracusa. Autodidatta per formazione, inizia a interessarsi di fotografia intorno ai 17 anni, focalizzando la propria attenzione sul ritratto e sul reportage di viaggio spesso a sfondo sociale, prediligendo il bianco e nero analogico. Le sue foto sono state pubblicate da diverse riviste e siti web italiani ed esteri (Around Photography, Vis a Vis, Brennpunkt, etc.). Ha partecipato a diverse mostre collettive e personali.



Linee d’ombra
L’opera fa parte di una riflessione in fase embrionale e vede come protagonisti gli scenari del paesaggio urbano quale fonte di inaspettati equilibri di forme, luci, ombre e spazi geometrici. È un personale percorso di analisi focalizzato sulla ricerca continua di armonia visiva e di senso; un costante approfondimento alla ricerca di un rigore compositivo che permetta di rivelare la connessione tra il mio mondo interiore e il mondo che appare ai miei sguardi.
Motivazione
Per aver proposto un’opera che, nel rigore del bianco e nero e a partire dagli scenari del paesaggio urbano, svolge un’analisi sull’equilibrio come armonia visiva e quindi di senso, come punto d’incontro tra linee di forza attorno alle quali si costruisce la percezione visiva, l’atto stesso del vedere.
VINCITRICE MENZIONE ACCADEMIA
Beatrice Aiello
Nata nel 2002 a Catanzaro, inizia nel 2021 a frequentare il corso di Fotografia presso lo IED di Roma. La sua ricerca artistica è orientata all’indagine dei rapporti interpersonali e delle dinamiche emotive che li animano. Nei suoi lavori le persone sono intimamente intessute ai luoghi, i quali si fanno scenari di vite sensibili. La sua opera vuole indagare il ruolo del desiderio nell’esperienza umana e gli squilibri che ne derivano.









Anche se molte notti non dormirò per te
“Anche se molte notti non dormirò per te” vuole essere una conversazione d’amore timida e fragile tra me e mia madre. Cosa si prova a desiderare qualcosa che non si può avere? Lei desiderava la maternità ma il suo era un grembo inospitale, inadatto alla vita. Il senso di inadeguatezza trasformò quel desiderio iniziale in una soffocante ferita. Una ferita non sempre la si comprende e, questo, provoca uno squilibrio. È una vertigine che ti fa inevitabilmente sprofondare nella tua stessa pelle. Come può un’anima vivere in armonia? Ha smesso di crederci, in me. Ci siamo conosciute due anni dopo. Nel suo dono del respiro io vivo.
Motivazione
Per aver lavorato su un’interpretazione di equilibrio del tutto intima, centrata sull’idea di maternità e sul rapporto madre/figlia. Partendo da una ferita dolorosa e “metafisica”, l’opera vincitrice della Menzione Accademia traccia un racconto coinvolgente, compiuto, svolto con grande perizia anche dal punto di vista squisitamente narrativo.
VINCITORE MENZIONE OPERA PIU’ VOTATA DA TERNA
Lorenzo Pipi
Verbania, 1992. Multipotenziale, fotografo, content creator e social media mentor. Nel 2017 la fotografia lo salva da una forte depressione da stress lavoro correlato. Nello stesso anno trasforma la fotografia in lavoro lasciando il posto fisso. Premiato da Jill Mathis come miglior fotografo U30 in Piemonte, oggi il suo obiettivo è quello di divulgare la filosofia della solitudine come mezzo per connettersi con sé stessi e la natura attraverso le fotografie paesaggistiche del Lago Maggiore.

La pace, nell’equilibrio
Mettiti comodo. Goditi il tuo momento di solitudine davanti a questa foto. Il bene psicologico più importante per l’essere umano, oggi, è la solitudine. Smetti di correre, dove vai? Smetti di ascoltare, chi… in mezzo a questo frastuono? Smetti di essere, chi sei davvero? Adesso, smetti di pensare, goditi quel punto fisso. Viviamo in un mondo connesso per paura di rimanere soli, ma la solitudine è la reale soluzione per connettersi con l’unica persona che può aiutarti a trovare l’equilibrio con il mondo, TU. Sei come una piccola barca con un motore elettrico, nel bel mezzo di una battuta di pesca. La nebbia ti avvolge, sei da solo. Provi un senso di solitudine, hai paura. Cerchi di vedere la riva, ma non la trovi. Il tuo motore elettrico è impercettibile, nessuno ti sentirà. Senti la leggera brezza della nebbia sul lago, ti rassegni. Senti un gabbiano, non lo vedi, adesso però, sai che sei vicino riva. Continui a pescare, ti senti in pace. Vedi l’equilibrio? Io ti vedo.
Motivazione
Per aver ottenuto il maggior numero di preferenze (un quinto del totale) dalle persone di Terna, che hanno visionato e votato sul portale TernaCult le opere finaliste. Questo lavoro ci invita a dare priorità alla centratura del sé, alla ricerca del proprio equilibrio interiore e alla focalizzazione su ciò che nella nostra vita è essenziale e degno di essere perseguito.